NEVAI

In alcune Gole la presenza di nevai è quasi sempre certa, anche in estate. Qualcuno esprime dubbi sulla possibile "perennità" di alcuni di essi, ma quando in pieno agosto si ha modo di percorrere uno stesso nevaio anche per otto ore e senza soluzione di continuità allora qualche certezza in merito la si matura. Pertanto, soprattutto quando si affrontano itinerari a quote elevate è buona norma essere cauti e prepararsi a superare simili evenienze.
In generale un nevaio dovrebbe essere affrontato percorrendolo superficialmente e lungo i lati, per evitare il rischio di collassamenti della struttura dovuti ai possibili sovraccarichi che il nostro passaggio potrebbe comportare e soprattutto nella parte centrale, sempre più sottile a causa della notevole azione erosiva dell'acqua (anche solo di quella di fusione) e, conseguentemente, delle correnti d'aria che vi si incanalano.

In realtà la possibilità di spostamento sui lati non è poi così frequente, dato che proprio all'interfaccia tra il nevaio e le pareti laterali della Gola queste ultime, riscaldandosi per l'irraggiamento solare, provocano lo scioglimento della porzione di nevaio più vicino ad esse. In tal modo si creano delle fenditure che spesso si approfondiscono per l'intero spessore del nevaio, rendendolo impercorribile sui bordi. Il rischio di cadervi dentro per molti metri è molto alto. Invece, il più delle volte, l'attraversamento di un nevaio può avvenire dal suo interno e proprio lungo il corso di scorrimento dell'acqua che, unitamente alle correnti d'aria convettive che vi si incanalano, scava sempre un cunicolo che è spesso di dimensioni tali da consentire il nostro passaggio, al limite anche carponi.

DETTAGLI:

1. il frontale elettrico è d'obbligo

2. una piccozza può essere di grande aiuto per muoverci con maggiore sicurezza, per gradinare una difficile risalita sul nevaio o per frenare una scivolata che ci farebbe finire direttamente alla base del salto più vicino.
Suggerimento: sono da preferire quelle con il manico lungo, almeno 60 cm, perchè fungono anche da bastone.

3. per i ramponi... il peso ne sconsiglia l'uso. Se proprio vogliamo attrezzarci in tal senso è meglio orientarsi sui ramponcini da tacco in lega, ma con punte adeguatamente lunghe (quelli da fango non servono). Uniti ad una piccozza costituiscono un sistema di progressione più che sufficiente per un Torrentista.

4. capita anche di dover affrontare dei salti sub-nevaio, in tal caso l'attenzione deve essere massima, in particolare per quanto riguarda il tipo di ancoraggio da approntare. Inoltre fare attenzione quando si è dentro: una volta recuperata la corda non si può tornare indietro e se il cunicolo che stiamo seguendo si chiude davanti a noi sarà necessario uscire da qualche fessura laterale ed in tal caso... PICCOZZAAAA!

ATTENZIONE: è opportuno che l'attraversamento del nevaio venga effettuato nel minor tempo possibile ma con la squadra NON in blocco, per evitare che un eventuale crollo possa coinvolgere tutte le persone, privandoci anche della possibilità di organizzare i soccorsi.